Autori emergenti

Roberto Ferraresi: 10 domande all’autore di ‘Io sono ricco, ma non lo sapevo’

Ben ritrovati ai miei lettori con questa rubrica “10 domande all’autore emergente” firmata Pensieri surreali di gente comune
Quest’oggi abbiamo come ospite Roberto Ferraresi.

Autore, scrittore e formatore, Roberto Ferraresi ci farà compagnia oggi parlandoci del suo percorso di vita e delle opere fino ad ora scritte da lui. 

Dunque, Roberto, innanzitutto ti saluto e ti do il benvenuto sul mio blog!
 Inizierei subito chiedendoti di te. 

Roberto Ferraresi

Che mestiere fa Roberto Ferraresi per vivere?
La scrittura può considerarsi un “lavoro” per te?

Roberto Ferraresi:

Buongiorno Martina e un caloroso saluto ai lettori del tuo blog.
Voglio innanzi tutto ringraziarti per l’interesse mostrato per il mio lavoro.

La tua iniziativa è lodevole, in quanto è certamente uno strumento utile per conoscere più a fondo chi si cela dietro le pagine di un libro, per questo motivo ho aderito con piacere.

Partiamo da cosa faccio per vivere. 

Da molti anni lavoro nel settore della bellezza e del commercio. Questa attività negli anni mi ha dato modo di vagliare ogni aspetto del suo mondo, da quello meramente pratico della sua esecuzione, alla vendita e alla consulenza. Per poi passare, all’aspetto legato alla comunicazione ed alla crescita personale, e quindi alla formazione.

Ciò premesso, dopo molti anni è diventato solamente il mezzo che mi permette di raggiungere un fine. La mia passione e i miei obbiettivi sono volti inderogabilmente in un’altra direzione.

Per quanto riguarda la scrittura, il mio obbiettivo è farne ciò che mi permetta di vivere.

Ciò che ho sognato e quindi ho deciso di realizzare, è un nuovo stile di vita.

Roberto Ferraresi

Oggi purtroppo non è ancora sufficiente, ma sono ottimista ed è per questo che persevero con determinazione. La convinzione che mi ha sempre guidato nella vita è: 

“Se lo possono fare gli altri, lo posso fare anch’io”

La scrittura è dedizione, applicazione e studio, ma soprattutto leggere, leggere, leggere.

Ciò premesso, non credo potrò ne vorrò mai considerare lo scrivere un vero lavoro.
Credo che se dovessi farlo, dal mio punto di vista, la scrittura perderebbe buona parte di quel fascino di cui una vera passione necessita.

Per esperienza personale, maturata in molti anni di lavoro di cui spesso ne ho fatto una passione, credo di poter asserire questo:

Qualsiasi lavoro fatto con dedizione e passione non lo si può considerare un vero lavoro, in quanto è tempo che dedichiamo a ciò che amiamo fare.

È tempo che dedichiamo a noi stessi ed è fantastico, perché questo approccio può rendere la nostra vita straordinaria.

Il denaro che ne deriva è solo una mera conseguenza.

Roberto Ferraresi

Questo concetto è molto interessante e ti devo dire con sincerità che lo condivido profondamente.
Ora inizierei a parlare del tuo percorso come scrittore. Nel 2019 tu hai pubblicato il tuo primo libro.

La Guerra della galassia Oscura/ Il Ritorno del Maestro di Luce”. 
Di che cosa si tratta? Ci parli della trama?

Roberto Ferraresi:

La Guerra della galassia Oscura” è un romanzo di fantascienza, ambientato in un’ipotetica galassia rimasta isolata nell’universo.

Il titolo potrebbe trarre in inganno letto da solo, anche se ha una sua naturale conseguenza. In realtà la storia si accentra maggiormente sul sottotitolo che è “Il Ritorno del Maestro di Luce” 

Non volevo fosse solo una classica storia fantascientifica fatta di guerre intergalattiche, e astronavi ipertecnologiche.

Per me era fondamentale che al suo interno fosse presente un messaggio, un motivo che spingesse il lettore a riflettere: quel motivo che spinge tutti noi quotidianamente a compiere delle scelte, anche quando non ci sentiamo pronti a compierle.

Roberto Ferraresi
Foto di Roberto Ferraresi

“Cosa fareste se foste chiamati a compiere un destino che non credevate tracciato per voi? Secondo i Maestri di Luce Eterna esistono soltanto due modi per risolvere un tale enigma: rimanere spettatori degli eventi, evitando di rischiare in prima persona, o cambiare le proprie credenze per affrontare impavidi ciò che ci attende. In altre parole, seguire il cammino della Luce o lasciarsi fagocitare dal potere oscuro dell’Assenza?”

Questo breve scorcio tratto dalla sinossi è ciò che maggiormente rappresenta questa storia.

La storia rispetta davvero tutti i canoni classici di un racconto di fantascienza anche spinta al mondo fantasy, ma ciò che non doveva mancare era un messaggio di crescita e di riflessione su ciò che sono i valori della famiglia dell’amicizia e dell’amore.

L’oscurità per esistere necessita della Luce e viceversa.

Roberto Ferraresi

Trasmettere valori attraverso le storie che costruiamo è sempre molto importante.
Ma il tuo non sembra un argomento molto facile da trattare. Immagino che abbia richiesto molta preparazione.

Che cosa ti ha ispirato nella stesura di questo primo libro? 

Roberto Ferraresi:

L’ispirazione di questo romanzo nasce da una passione viscerale che ho sin da bambino per la fantascienza e per tutto quel mondo che possiamo definire come fantastico.

A dire il vero, il perché, e il come è nato questo racconto, è un aneddoto che affronto, entrando in profondità nel mio ultimo libro. “Io sono ricco, ma non lo sapevo“.

Credo sia una storia che può essere molto utile a chi scrive.  Ci tengo a precisare che questo non è un romanzo ovviamente, ma non voglio farmi uno spoiler (ride, ndr).

In effetti come hai anticipato, scrivere un racconto di fantascienza richiede una certa preparazione. Esistono molti termini di carattere scientifico che vanno utilizzati con una certa coerenza.

Però è anche vero che chi ama questo mondo, oltre che trovare spunti nella propria fantasia, cosa fondamentale, può avvalersi di un mondo di informazioni, sia nella scrittura che nella filmografia, che ci hanno donato tutte quelle persone straordinarie e visionarie, che nel tempo hanno immaginato un mondo che ancora deve palesarsi.

Foto di Roberto Ferraresi

Questa tua passione per la fantascienza ti ha portato ad un seguito.
Nel 2020 hai infatti pubblicato “La Guerra della Galassia Oscura/Il segreto della Luce Nera”.

Come mai hai deciso di proseguire con questa serie? 
Hai riscontrato un buon interesse da parte del pubblico? 

Roberto Ferraresi:

La necessità di dare un seguito al “Ritorno del Maestro di Luce” con “Il segreto della Luce Nera”, era inevitabile: ne presi coscienza già quando stavo volgendo al termine della stesura del primo romanzo.

Lo stesso pensiero si è palesato al termine del secondo. Non potevo che farne una trilogia: credo che questo sia il suo dovuto epilogo. 
Non posso ancora dire quando lo pubblicherò, ma è una certezza.

A volte accade che quando volgi al termine di un racconto, prendi coscienza che quella storia non può concludersi così: è articolata e piena di risvolti che andrebbero approfonditi.
Concluderla lascerebbe nel lettore troppe domande inevase.

Devo ammettere che a quasi due anni dalla pubblicazione del primo romanzo l’interesse dei lettori è andato solo in crescendo.

La pubblicazione del secondo volume ha aumentato, e non di poco, l’interesse di chi si era approcciato al primo libro.

Questo non può che inorgoglirmi. 

Del resto, una trilogia riesce sempre a raccogliere aspetti utili della storia di ogni personaggio importante del racconto, affinché si comprenda meglio il suo ruolo.

Roberto Ferraresi

Credo sia davvero interessante per chi si appassiona a quella storia, conoscere le scelte e la vita che i propri eroi compiranno in un arco temporale più completo.

Per me scrivere questa storia è stato davvero un momento fantastico in cui la mia fantasia e la mia creatività mi hanno dato l’opportunità di vivere vite inimmaginabili

Può sembrare incredibile, ma non vi nego di essermi meravigliato da solo durante la stesura, di quanto sia stato emozionale vivere ogni istante di ogni singolo personaggio: le loro gioie, le loro scelte, le loro difficoltà, le loro vittorie e le loro sconfitte.

Ogni loro momento è stato per me vita vissuta.

Sapere che altre persone leggendolo, possano anch’esse identificarsi in uno o più personaggi vivendone l’esperienza, mi riempie il cuore di gioia. 

Niente appaga di più di aver permesso a qualcuno, anche se non so chi sia, di aver sognato ed essersi emozionato anche solo per un istante, leggendo una storia nata da una mia fantasia che ho reso reale.

A dirti la verità, darei qualsiasi cosa perché un giorno un regista vedesse in quella storia la possibilità di portarla sul grande schermo e farne un film.

Poter vedere le espressioni dei miei personaggi e vivere la loro storia fantastica… sarebbe il massimo! 

Non so se questa è l’ambizione di ogni scrittore, ma credo che sicuramente siamo in molti a sognare che questo sia il giusto epilogo della nostra storia.

Roberto Ferraresi
Foto di Roberto Ferraresi


Io sono ricco – Ma non lo sapevo” è il tuo terzo libro.

Lo hai pubblicato al finire del 2020, proprio a pandemia inoltrata: è stato un caso?
Ce ne vuoi parlare?

Roberto Ferraresi:

Direi che con la tua domanda hai colto nel segno…

Io sono ricco, ma non lo sapevo” nasce proprio in un momento in cui il mondo come noi lo conoscevamo aveva ormai perso molti punti che potevamo considerare di riferimento.

In quel momento sentivo la ferma necessità di dare un mio contributo e di riportare all’attenzione delle persone quell’opportunità di poter guardare il mondo e la loro vita, con una diversa prospettiva.

Io per primo ho vissuto un momento di chiaro sconforto e ciò che è accaduto che ancora accade, ha inevitabilmente cambiato l’approccio a molte certezze che solo sino ad un anno addietro davamo per scontate.

La verità però è sempre molto diversa da ciò che spesso osserviamo: la nostra vita è sicuramente costernata di momenti difficili ma è anche vero che è solo grazie a quei momenti che troviamo la forza e la capacità di evolvere, di migliorarci.

La storia insegna che l’umanità ha dato il meglio di sé proprio quando tutto sembrava essersi smarrito. E così possiamo fare anche noi, singolarmente.

Il mondo e la nostra vita possono essere ciò che noi vogliamo che sia: dipende da come la osserviamo e da come la viviamo. La vita è fatta di scelte e di conseguenze.
Roberto Ferraresi

La ricerca della felicità è un cammino che va affrontato a piccoli passi e in sicurezza, ciò che può renderci esseri speciali non è realmente un qualcosa di cui dovremo dotarci, è già tutto insito in noi, ma spesso non ne siamo consapevoli.”

Questa è una delle citazioni del tuo libro “Io sono ricco – Ma non lo sapevo”. Una riflessione sicuramente molto interessante e spirituale, che invita ad una profonda presa di consapevolezza. 

Il libro su Amazon lo trovate direttamente da qui:

Questo libro può lenire le ferite che questo periodo storico molto difficile ha causato in tutti noi e darci qualche risposta?

Roberto Ferraresi:

La felicità non è un qualcosa di tangibile, ma è sicuramente un qualcosa che percepiamo come reale. 

Proprio per questo motivo credo sia utile dotarsi dei giusti strumenti necessari e conoscere il metodo che ci consenta di riscoprire ciò di cui già disponiamo. 

Quando affermo che questi strumenti sono già presenti in noi, ne sono certo. La verità è che il come utilizzarli spesso non ci è stato trasmesso: noi seguiamo semplicemente un istinto e viaggiammo a vista. 

Quando con un po’ d’ironia affermo che “non lo sapevo”, mi riferisco proprio a questo:

Nella nostra vita, se davvero lo vogliamo, possiamo sempre trovare il tempo per apprendere cose nuove: come riscoprirle dipende solo da noi e anche da questo dipendono scelte e conseguenze.

Roberto Ferraresi

Ci sono persone che con una perseveranza incredibile, impiegano buona parte del loro tempo e delle loro energie per promuovere una vita fatta di mancanze e di difficoltà.

Se questo tempo e queste energie le utilizzassero per godere dell’abbondanza e della gioia nell’affrontare quelle difficoltà, sapendo che sono opportunità per essere migliori e vivere a pieno l’esistenza, questo farebbe già la differenza.

Questo come altri spunti come già ho anticipato, nascono da una necessità di dare un contributo personale a tutto ciò.

Non è stato semplice mettersi a nudo, ma era necessario.

In questo viaggio in parte autobiografico ed introspettivo, ho avuto modo di evidenziare, proprio partendo dalla mia personale esperienza, come nella vita ci sia sempre tempo e modo di ritrovare un nuovo percorso verso quella gioia che tutti meritiamo. 

Per rispondere alla tua domanda seguente, non so dirti se davvero un libro possa lenire le ferite che la vita ci infligge, o che noi ci infliggiamo: questo è sempre molto soggettivo.

Posso affermare che nella mia di vita spesso un libro giusto ha saputo aprire la mia mente a nuove opportunità, per guardare alle cose dell’esistenza sotto una diversa prospettiva. 

Il resto come sempre è tutto riposto sotto la nostra responsabilità.

Se davvero vogliamo cambiare passo nella nostra vita e compiere scelte audaci, è necessario prepararsi, studiare, approfondire, alimentare quei dubbi che ci permettano di porci le giuste domande e, successivamente, di darci le giuste dovute risposte.
Roberto Ferraresi

Secondo te dove può essere trovata la vera felicità?

Roberto Ferraresi:

Per come la vedo io la felicità è già presente in noi dalla nascita.

La verità è che crescendo, la società e le persone di cui ci contorniamo, volontariamente o inconsapevolmente, creano condizionamenti e dubbi ai quali non sappiamo rispondere.

Questo spesso accade perché non ci facciamo le giuste domande.

Dirò di più, la felicità non è fatta di momenti: siamo noi a dare maggior peso alle difficoltà rendendo più grandi i momenti di sconforto che quelli di gioia.

Roberto Ferraresi

Fino ad ora tu ti sei sempre autopubblicato.

Come ti sei trovato a pubblicare in self publishing e cosa ne pensi, invece, di chi preferisce rivolgersi ad una casa editrice per una pubblicazione?

Roberto Ferraresi:

Scrivere in self publishing non è stata una scelta, ma un’opportunità. Credo che ogni autore abbia nel cassetto il sogno che un grande editore apponga il suo brand sotto il proprio nome.

Lavorare con un editore che crede davvero nel tuo lavoro, sicuramente potrebbe darti una maggiore visibilità. Ti permetterebbe di essere presente nelle librerie, dando l’opportunità ai lettori di entrare in contatto con la carta e l’odore dell’inchiostro della tua stampa, prenderne possesso emotivamente, magari sfogliandolo per capire se è ciò di cui necessita. 
Cosa che purtroppo nel vendere on-line viene a mancare.

Ma da dire al fare c’è di mezzo il mare…
Chi scrive come me sa di cosa parlo: quest’anno con mia grande gioia i dati delle vendite, soprattutto in Italia sono schizzati verso l’alto, anche se buona parte del lavoro l’ha fatto il mondo on-line.

Ho fatto qualche tentativo di rivolgermi ad alcuni editori, c’è da dire che da neofita non è così semplice avere credito, ma soprattutto mi sono scontrato con delle realtà a dir poco assurde, su cui ho dovuto soffermarmi e riflettere.

Ho fatto l’imprenditore tutta la vita e quando un progetto che mi veniva sottoposto lo ritenevo fattibile, investivo del mio, rischiavo in prima persona.

Quando un presunto editore ti chiede soldi per pubblicarti, obbligandoti ad assumerti tu l’onere, e tenendosi così per sé l’onore, questo stride con la parola imprendere.

Un po’ come dire: “Ti faccio lavorare con me se mi paghi“.

Roberto Ferraresi

Ecco perché alla fine ho compreso che avrei dovuto investire io in me stesso mettendomi in gioco in prima persona.
Ma devo ammettere che, così facendo, qualche bella soddisfazione è arrivata.

Non è stato sicuramente facile: ho investito oltre al denaro, molte energie nello studiare e sperimentare cosa fosse meglio fare, sbagliando e correggendo tutto ciò che necessitava.

Oggi al terzo libro, posso dire di essere molto più ferrato, anche se c’è ancora molto da fare. 

Il self publishing è un’opportunità per pubblicarsi subito, senza attendere i tempi biblici di alcuni editori.

Soprattutto all’inizio può anche essere maggiormente remunerativo, ma spesso, se le cose non si fanno come dovrebbero essere fatte, si rischia di uscire con prodotti scadenti.

Dipende da noi, quanto siamo pronti a rischiare nel metterci in gioco.

Premesso questo, aggiungo quanto segue: se domani un editore serio si proponesse, lo ascolterei sicuramente e valuterei con attenzione le sue proposte.

Roberto Ferraresi

Sul tuo sito ufficiale leggo che, oltre ad essere uno scrittore e un autore, tu sei anche un formatore. 

Di quali corsi di formazione ti sei occupato, fino ad ora?

Roberto Ferraresi:

Come ho già anticipato, lavorando nel mondo della bellezza ho iniziato a lavorare sulla formazione delle persone con cui collaboravo.

Prima in termini teorico e pratico, poi sulle potenzialità che ogni persona racchiude, non solo in ambito motivazionale, che è senz’altro utile, ma anche incentivando la crescita personale e la percezione del mondo con cui ognuno di noi interagisce.

Negli anni a seguire ho migliorato le mie skills frequentando e poi mettendo in pratica alcuni corsi di coaching. Cosa che mi è tornata utile, prima di tutto a livello personale, ma mi ha anche permesso di dare supporto alle persone che hanno frequentato i miei corsi.

Al momento sono molto preso con scrittura, ma ho in progetto a breve di creare un percorso dedicato proprio a chi decide di approcciarsi a questo mondo.

Roberto Ferraresi

Quali altri progetti vedi nel tuo futuro?

Quali altri libri ti piacerebbe scrivere, di quali argomenti vorresti occuparti?

Roberto Ferraresi:

Ti ringrazio per quest’ultima domanda, perché mi fornisce un assist importante.

Al momento sto lavorando anima e cuore ad un bellissimo progetto

Sono intento nella stesura di un nuovo romanzo di fantascienza, in cui racconterò una possibile realtà a cui potrebbe andare incontro l’umanità, perseguendo le scelte che in pochi fanno continuativamente, a scapito dei molti.

Il mio non vuole essere un racconto di quella fantascienza catastrofica di cui non sono certo appassionato, ma che rispetto comunque come arte creativa.

Diversamente voglio aprire una finestra di denuncia sui rischi che un’umanità imbrigliata e incapace di fare scelte condivise potrebbe affrontare, in un futuro neanche così prossimo.

Non mancherà l’azione ed il divertimento, ma sarà comunque incentrato sulle opportunità che una nuova consapevolezza nel genere umano possa risvegliare le anime perse, ridestando la centralità della vita. 

Roberto Ferraresi

Bene, Roberto, questa era la mia ultima domanda.
Io ti ringrazio molto di essere stato ospite sul mio blog, oggi e ti faccio un grande in bocca al lupo per i tuoi progetti presenti e futuri!

Roberto Ferraresi:

Ottimo Martina, ti ringrazio ancora per l’opportunità e l’ospitalità!

Ringrazio i lettori del tuo blog per il tempo dedicatomi, nella speranza che l’aver raccontato qualcosa in più del mio lavoro possa renderlo sempre più condiviso e apprezzato.

Ma, prima di andare, non dimenticarti di lasciare i tuoi recapiti social.

Recapiti social Roberto Ferraresi:

Martina Vaggi

Photo credit: Pixabay, Pexels e Roberto Ferraresi.

Un pensiero riguardo “Roberto Ferraresi: 10 domande all’autore di ‘Io sono ricco, ma non lo sapevo’

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